Quante cose perdete aspettando chi dice
«no dai, facciamo un’altra volta così vengo pure io»?
E quante cose perdono gli altri se dite
«no dai, facciamo un’altra volta così vengo pure io»?
La buona solitudine
Non si contano le mostre o i luoghi che avrei voluto vedere, gli eventi a cui avrei voluto partecipare e che ho perso con un semplice ok, rimandiamo. Sì, magari ci saranno altre occasioni, ma intanto sono andati e io non li ho visti. Non si fa. E non dovreste permettere che lo facciano a voi.
La solitudine può essere un’ottima occasione per fare quello che piace, incontrando persone simili a noi.
Io…
Chi mi conosce sa bene quanto io sia una specie di dottor Jekyll e mister Hyde, socievole e sociale all’ennesima potenza un momento e totalmente solitaria subito dopo. Io voglio stare sola, ho bisogno di stare con me e con quelli che capitano sul mio cammino. Fin da piccola la solitudine mi ha fatto compagnia, sapevo già che no dai, facciamo la blah blah blah non avrebbe portato buoni frutti. E non si mettono a rischio le cose che crediamo importanti.
Sì, ogni tanto ci casco e mi lascio tentare e poi le cose finiscono, chiudono, passano e io me le perdo. Ogni volta mi dico «beh, forse non volevi farlo sul serio, sennò non avresti guardato in faccia nessuno e avresti tirato dritto per la tua strada».
…la mia strada…
Molte volte nella vita ho tirato dritto da sola, senza preoccuparmi di avere qualcuno a cui dire «ti ricordi quella volta che eravamo andati lì quante risate, blah blah blah». E quasi sempre mi sono ritrovata circondata da un mondo intero con cui condividere la bellezza di quei momenti.
Quando partiamo da soli per un’avventura, non importa quale, ci regaliamo la possibilità di incontrare altri noi. Persone che hanno fatto la nostra stessa scelta e con cui scopriremo di avere moltissimo da condividere, pur conoscendole appena.
…la mia avventura…
La volta più clamorosa in cui tirai dritto fu quando decisi di lasciare Roma. La città aveva saturato ogni mia cellula, esaurito la mia pazienza e distrutto in me ogni forma di tolleranza. Mollai il lavoro – pessimo, non mi costò molto – e andai all’estero, a dirla tutta andai in Provenza.
Un’esperienza meravigliosa, resterà nei miei ricordi come uno dei periodi più belli mai vissuti. Ho fatto conquiste emozionanti e scoperte eccezionali, sul mondo, sugli altri e su di me.
La notte in cui presi il treno e lasciai dietro la casa, i cuori, le cose, gli amori, non fu affatto facile, ma è grazie a loro che riuscii a mollare quello che non volevo più qui e andare a cercare altro, altrove.
Non so chi fu il primo a dire non sai cosa sei in grado di fare fino a quando non ti trovi a doverlo fare, ma aveva ragione.
…e la mia amica solitudine
Insomma questo prendere e partire da sola per andare altrove, non importa se vicino o lontano, io ce l’ho da sempre. Mi rende felice.
Mi piace perdermi, ritrovarmi e tutto quello che scopro in quel tempo, che passa senza misura né etichette. L’emozione dell’ignoto e la certezza che imparerò qualcosa, che mi conoscerò meglio. La consapevolezza che, comunque andrà, quello che vivrò e vedrò diventerà una parte di me.
Stare da sola mi fa seguire dei ritmi che sono solo miei e di nessun altro. Ascolto i miei passi, i miei pensieri, coltivo nuovi sogni e desideri, elaboro piani per realizzarli, immagino orizzonti più ampi e luminosi.
Perché in fondo soli non si è mai
A molte persone la solitudine fa paura, è uno spazio in cui rischi di perderti. È una libertà enorme e se pensi di non saperla gestire può terrorizzarti. A volte ci lasciamo sopraffare dal subdolo e se succede qualcosa e sono solo che faccio?, che si insinua sottovoce nei pensieri. Ma volete mettere la soddisfazione quando riusciamo a stare davvero con noi senza compromessi, andando incontro solo a noi.
E poi soli, anche quando siamo soli, non lo siamo mai per davvero. Incontriamo sempre qualcuno con cui scambiare due chiacchiere e costruire un ricordo. Accade sempre qualcosa che rapisce i nostri pensieri e fa scorrere il tempo rendendolo leggero.
Piccola ricetta personale
Io, quando mi incammino da sola, porto con me un taccuino, una penna e una macchina fotografica. Credo sia tra le combinazioni migliori per stare da soli e non sentirsi mai soli. Poi non deve mancare la musica, un toccasana quando non voglio ascoltare i rumori del mondo fuori di me.
Leave A Reply