“La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è,
o meglio, essere amati a dispetto di quello che si è.”
Victor Hugo
Questa mattina il newsfeed di Facebook mi ha proposto il post di una ragazza che ho conosciuto di recente. Era la condivisione di un articolo dal titolo “Voglio Essere Single, Ma Con Te” Una Lettera Che Vi Piacerà!
Io sono curiosa e quando incontro qualcosa che pizzica questa corda mi informo, cerco, leggo, approfondisco. Sono curiosa sì, ma non sono una che fa molte domande. Da piccola, quando leggevo e incappavo in una parola che non conoscevo, chiedevo a mia madre cosa significasse e lei, puntuale, mi rispondeva «vai a prendere il vocabolario e cerca.» Vedendo che non mi muovevo, andava a prenderlo lei e si metteva accanto a me, sfogliava quelle pagine profumate fino a trovare la parola e leggeva ad alta voce la definizione. Piano piano, quell’abitudine è entrata in me e ora, prima di chiedere, cerco da sola (grazie ma’).
Sto divagando, mannaggia! Torno al post.
Quando un post mi fa riflettere
Mi ha incuriosito il post, forse anche per via di chi lo ha condiviso, e così ho letto l’articolo un paio di volte. Poi sono andata a cercare chi fosse l’autrice, è una ragazza canadese e il titolo originale del pezzo è Cèlibataires à deux. Già dal principio mi pare di vedere un bell’ossimoro. A voi no? Non che manchi nella traduzione italiana, eh.
Leggendo e curiosando noto come questo pezzo del 2015, ma che fa ancora parlare di sé, sia tutto un dire e ripetere quanto sarebbe bello stare con qualcuno, ma senza starci insieme. Ehm bene, qualcosa mi sfugge. Sicuro.
Ho letto anche la versione francese – per curiosità e per vedere se nel tradurlo fossero state prese troppe libertà –, e poi mi sono fermata a riflettere. In questa lettera (leggetela, mi raccomando) io ci vedo tanta confusione, e forse anche il voler allontanare o seppellire delusioni e ferite del passato.
Single e in coppia sono due concetti diversi
A mio parere – perché siamo nell’ambito della discrezionalità –, essere in coppia è una cosa, non esserlo è un’altra. E non credo che esistano ricette e soluzioni perché le situazioni funzionino. Non soluzioni universali almeno, né per le coppie, né per i single. Esiste il riuscire a trovarsi, ma anche il non trovarsi mai. Esiste il non lasciarsi influenzare da quello che pensano gli altri, e non fare le cose che fanno gli altri solo per non sentirsi diversi, o perché si crede di essere visti ed etichettati come diversi.
Dovremmo concentrarci di più sul rispetto, di sé e dell’altro, degli spazi e della vita. Ma voler essere single in coppia mi pare una forzatura di entrambi i concetti, tra loro diversi.
Conosco coppie in cui ognuno conserva la propria libertà, i propri amici, i propri spazi e interessi. Coppie senza forzature, diciamo. Coppie che si sono trovate, e magari hanno anche fatto qualche sforzo per non perdersi. Le favole sono belle, ma sono favole. In queste coppie c’è un elevato grado di libertà, ma solo perché è alto quello del rispetto. E restano di fatto delle coppie, condividono sogni e progetti che vogliono e cercano di realizzare. Non è detto che ci riusciranno, ma il desiderio e l’impegno sono lì, presenti.
La lettera in soldoni, secondo me
In questa lettera, mi pare, venga confuso l’essere single con l’essere liberi, e magari anche equilibrati. Credo che una coppia che funziona ha alla base due single felici, due persone “intere”.
Io sono una che sta bene da sola (vi ho parlato del mio rapporto con la solitudine, ricordate?), che mal si adatta a situazioni stringenti. Ho quarant’anni, ne ho vissuti di rapporti e spesso sembravano giusti, ma lentamente si stringevano, come un collare a strozzo. Così un giorno ho deciso che non rinuncerò alla mia singletudine fino a quando non incontrerò qualcuno che mi farà pensare:
Da sola sto bene, ma con te sto meglio.
Non importa se si sta in coppia o da soli, quello che importa è poter essere chiari con se stessi, ammettere cosa si vuole e poi accettarlo. E se agli altri non sta bene, problema loro!
2 Comments
Ciao,
ho scelto questo tuo pensiero a caso, tanto sono tutti pensieri sfusi…
Ma non l’ho scelto per commentarlo. Non perché non sia interessante o espresso confusamente, ma semplicemente perché ho avvertito l’urgenza, la necessità di comunicarti ciò che avverto in me da un paio di giorni.
Cioè da quando ho scoperto il tuo blog e i tuoi vari social. Mi sono appassionato a leggere i tuoi post, belli e profondi, scoprendo le varie attività che occupano la tua vita. Bè ho avuto un colpo al cuore, perché mi sono immedesimato quasi completamente. Infatti condividiamo alcune sensibilità e visioni della vita, nonché la fotografia e la scrittura.
A questo punto dirai “vabbè e allora?”. Niente, prendila semplicemente come una reazione ad una serie di emozioni.
Non sono un tipo social, ma seguirò con interesse i tuoi post.
Bello anche il tuo post di oggi, sulle persone che si incontrano e sulle loro anime…
L’anima ci accompagna per mano nel corso della nostra vita ed influisce su ciò che ci circonda.
Ouando l’anima è pronta,
lo sono anche le cose.
W. Shakespeare
Buona vita.
Un tuo nuovo follower
Ciao,
mi fa piacere che le mie parole siano in grado di farti da specchio e di darti emozioni 😉