“Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.”
Carl Gustav Jung
Perché lo FAI?
È un’epoca frenetica, la sensazione prevalente è la mancanza di tempo. Ci sembra di non averne mai abbastanza, di non riuscire a fare quello che dobbiamo, di quello che vogliamo neanche a parlarne. Eppure, se ci fermiamo a respirare e osserviamo bene, scopriamo che il tempo lo possiamo creare e metterci dentro quello che più ci somiglia.
Così, quando mi chiedono «Ma perché lo fai?», sono solita rispondere:
Perché è bello, stimolante, divertente, appagante, rigenerante.
Essere una volontaria FAI
Sono diversi mesi che ho iniziato a camminare, unendomi ad altre persone, su un bel sentiero. Difficile, faticoso, pieno di soddisfazioni, ricco di emozioni. Sono diversi mesi che sto nel gruppo di volontari del FAI, nella delegazione di Roma. È un’avventura iniziata per caso, per via di alcune persone conosciute in rete, poi incontrante allo Stadio Palatino durante un instameet e divenute amiche. Con il passare dei mesi gli amici sono aumentati e gli eventi a cui ho partecipato anche.
Vi ho già raccontato delle giornate FAI di primavera. Prima ancora c’era stata la FAI marathon di ottobre all’Emporium e il CosaFAIOggi al museo dell’Alto Medioevo con l’apertura della Domus Porta Marina. Qualche giorno fa, venerdì 23 giugno, è stato il momento del CosaFAIStasera, protagonista della serata: Piramide Cestia.
CosaFAIStasera: Piramide Cestia
Piramide no, non è solo una fermata della linea B. Può sembrare strano, ma non tutti lo sanno e non tutti quelli che lo sanno ne conoscono la storia. Il FAI, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Area Archeologica Centrale di Roma, venerdì scorso ha aperto i cancelli dell’area archeologica e la piccola porta che conduce alla cella sepolcrale nascosta all’interno della piramide.
Si stima che fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. in soli 330 giorni – tempo record per l’epoca – per volontà di Gaio Cestio, pretore e tribuno della plebe.
Come quelle egizie, ma di dimensioni inferiori, è un monumento funebre e si trova lungo il percorso delle antiche mura costruite per ordine dell’imperatore Aureliano. La cella è di circa 23 mq, con una volta a botte e pareti affrescate in bianco con cornici e decorazioni. Attualmente si accede da un cunicolo, ma è stato aperto solo intorno al Seicento.
Nell’area archeologica, in prossimità della piramide, è possibile vedere ciò che rimane dell’antica via Ostiensis e i resti di alcune costruzioni.
CosaFAIStasera: i volontari e la Piramide
I narratori, meravigliose creature che sanno dare voce anche alle pietre – purché siano antiche – hanno guidato i visitatori alla scoperta di questo monumento eccezionale. Hanno raccontato di storie e di epoche lontane e di persone, hanno svelato piccoli segreti e curiosità. Hanno animato la giornata.
Noi della logistica abbiamo cercato di far filare tutto liscio. Ogni tanto qualche sassolino sul percorso si incontra, ma siamo abbastanza bravi da vederlo ed evitarlo. E quando inciampiamo, ci aiutiamo a tirarci su.
Curiosità
Su una parete all’interno della cella si trova una firma che sembrerebbe appartenere al Vasari. Le ipotesi suggeriscono che avrebbe visitato il monumento intorno al XVI secolo lasciando il segno.
L’interno della piramide, per potersi mantenere, deve conservare un particolare grado di umidità. Ragione per cui l’accesso non è libero e nemmeno frequente.
Nell’area archeologica è ospitata la più antica colonia felina della capitale.
Informazioni
Grazie al finanziamento di Yuzo Yagi, ricco mecenate giapponese, nel 2014 la piramide è stata completamente restaurata in soli 327 giorni, ben 75 meno di quelli stimati.
Se avete perso l’occasione di vederla con noi e volete prenotare una visita guidata, contattate CoopCulture.
Accanto a Piramide c’è il bellissimo cimitero acattolico di Roma, merita una visita.
CosaFAIStasera: il prossimo appuntamento
Non prendete impegni per venerdì 14 luglio, anzi prendetene uno. Dalle 18 alle 22 ci sarà un nuovo CosaFAIStasera e i volontari vi guideranno alla scoperta dei chiostri e della chiesa di San Cosimato in Trastevere. Gli iscritti FAI, come sempre, avranno la corsia preferenziale.
Fotografie
Quando prendo parte a questi eventi ho altre cose a cui badare e la macchina fotografica resta, tranquilla e beata, a casa. Le fotografie che vedete sono scattate con uno smartphone (Huawei P10 lite).
Solo una è “professionale”, quella di gruppo e ringrazio il fotografo e amico Alessandro Gionni per lo scatto.
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