“Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura,
ma soprattutto divertiti.”
Julia Child
Sabato pomeriggio sono stata in cucina tra amici con altri social media “cuochi” e, udite udite, ho ancora tutte le dita. Questo è motivo di orgoglio, insieme alla soddisfazione data dagli invitati che non hanno lasciato nei piatti neanche le briciole.
Piccolo inciso: grazie a Giorgia, per essersi fidata e affidata a me.
Veniamo al sodo. Nel bellissimo spazio messo a disposizione dall’asilo nido Colora il mondo, lo chef Giovanni Giudice ha insegnato a sei social-addicted (infuencer, social media strategist, blogger e webmarketer) la preparazione di una cena, dall’antipasto al secondo, proprio come si fa in un ristornate.
Questa avventura è nata in modo semplice. Un pomeriggio mi chiama Alessandra, la mia amica social media strategist, e mi invita a partecipare «vieni dai, è un corso di un pomeriggio e ognuno di noi invita una persona che mangerà quello che cucineremo.»
«Che bella cosa» mi sono detta, «diversa dal solito e con un ingrediente speciale: imparare qualcosa di nuovo.»
È stata un’esperienza «wow, sul serio abbiamo fatto tutto questo?»
Tra di noi non ci conoscevamo (o quasi), ma ci siamo organizzati al meglio e creato un buon equilibrio per il lavoro di squadra. Questa armonia ci ha accompagnati durante tutto il corso e la cena, il divertimento e le risate hanno condito le ore trascorse insieme, creando l’atmosfera giusta per ascoltare e imparare quello che Giovanni ci diceva.
Dello chef, che dire? È un cuoco formidabile e un insegnante strepitoso. Spiega in modo chiaro e non si stanca di ripetere. Non ne sono certa, ma suppongo sia l’erede legittimo della pazienza di Giobbe.
Aspettative e risultati
Nessuno immaginava come sarebbe andata la giornata, ma è stato un successo. All’inizio eravamo timorosi e ci muovevamo come se il pavimento fosse cosparso di uova, poco dopo andavamo spediti.
Abbiamo preparato dei piatti belli e buoni, parlato di lavoro, ma anche di hobby e passioni varie, scambiato energie e sfidato i nostri limiti. Nel nostro quotidiano sforniamo altro (post, fotografie, video, tweet), ma come sui social, anche in cucina la strategia d’azione è fondamentale per ottenere un buon risultato, e noi ce l’abbiamo fatta. Lo dice anche Giovanni.
Vorrei mettervi un po’ di fame… anche di imparare
A questo punto credo sia giusto “offrirvi” il menù della serata. Sotto lo sguardo attento (anche quando sembrava distratto) di Giovanni, grazie alla sua guida e ai suoi consigli, abbiamo portato in tavola tre gustose ricette.
Spero di stuzzicare la vostra fame, non solo di cibo, ma di voglia di imparare e mettervi alla prova.
Fagottino di melanzane alla siciliana con salsa al pomodoro e porri croccanti
Un antipasto da leccarsi i baffi. Le melanzane tagliate a fette sottili (bella sfida per noi sei non aggiungere dita) e fritte custodiscono un ripieno di ricotta, pinoli, uvetta, pomodoro e pangrattato. A insaporire questo impasto un po’ di pepe nero, sale, olio e una spolverata di pecorino. Pronti tutti gli ingredienti si crea il fagottino con lo stampo da cup-cake ben unto (olio di semi, burro o altro grasso) per non rischiare che si attacchi. Va riempito con il composto, chiuso e spolverato di pecorino. Poi in forno a 180°, è la doratura a dire quando è pronto.
I ricci di porro fritti dorati e la salsa di pomodoro guarniscono la prelibatezza impiattata.
Spaghettoni con polpo e datterini su crema di broccolo
Un primo, e che primo! Preparare la crema di broccoli sembra facile, invece no. Bisogna lessare le verdure e, una volta scolate, “sigillarle” sotto un getto d’acqua ghiacciata (meglio ancora del ghiaccio). Questo permette di conservare sia il colore che i principi nutritivi del broccolo. Anche la cottura del polpo non è affatto banale, va immerso più volte in acqua bollente per far ammorbidire le fibre e poi lasciato a cuocere per almeno 25 minuti (per kg di peso), dopo averlo raffreddato va tagliato secondo la preparazione. Deve essere poi scottato e rosolato in olio caldo, condito con i datterini e lasciato insaporire. Pronti gli spaghettoni è il momento di mantecare tutto, magari facendoli saltare (ma questo lo sa fare solo Giovanni). E non dimenticate (mai) di conservare un po’ d’acqua di cottura della pasta.
Impiattare è tostissimo, il nido che vedete in foto, unito alla velocità di esecuzione che il servizio impone, è roba da maestri.
Filetto di maiale con purea di patate e pistacchi e salsa ai frutti di bosco
Un secondo memorabile. Il filetto di maiale va tagliato in medaglioni alti un paio di dita, avvolto con una fettina di speck e chiuso con dello spago da cucina. Passa prima in padella per una “violenta” scottatura e poi va in forno. Qui un termometro a sonda è di vitale importanza, serve a capire quando il filetto è cotto al punto giusto.
Patate e pistacchi vengono uniti per creare la purea che accompagna la carne, mentre la salsa di frutti di bosco guarnisce la composizione.
Plus
Qui trovate link utili per imparare a fare i cuochi (a casa ben inteso), e consulenze in fatto di social media marketing, presenza online e strategia:
Quello di sabato è stato un evento ad altro contenuto social, sulla pagina Facebook dei corsi (primo link) ci sono le dirette e altre fotografie.
Che dite, vi è venuta fame?
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