“I giocattoli sono il nostro tentativo di comprendere il mondo.”
Alberto Manguel
Chi non ha giocato con le costruzioni almeno una volta? Con una scatola di mattoncini, i bimbi di tutte le età danno vita a mondi e scenari fantastici, in cui si perdono a inventare storie per ore. E proprio per la gioia loro, ma pure degli adulti, il 24 dicembre sono arrivati a Roma i micro-mondi fatti con milioni di moduli Lego.
Arthemisia, con la collaborazione e il supporto di RomaBrick – uno dei primi Lego® User Group d’Europa –, ha realizzato I love Lego. La mostra, ospitata al secondo piano di Palazzo Bonaparte – Spazio Generali Valore Cultura, è visitabile fino al 19 aprile.
I love Lego: la mostra
Inutile dirvi che si resta a bocca aperta davanti alle installazioni presenti. Io non so proprio immaginare le ore di lavoro e la precisione maniacale occorse per costruirle, ma non credo di sbagliare dicendo che la passione e la creatività di questi artisti sono straordinarie. Il risultato? Vere opere d’arte.
La mostra, che si articola in più sale a percorso libero, porta i visitatori in mondi diversi. Si va dalla frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati. Si passa poi per paesaggi medievali e i fasti dell’Antica Roma, di cui è stato riprodotto il Foro di Augusto. Non mancano, infine, un viaggio alla conquista dello spazio, uno spettacolare paesaggio artico e lo scenario della Liberazione.
I cinque diorami, protetti da pareti in plexiglass, sono costruiti fin nei minimi dettagli. E per rendere l’esperienza ancora più intrigante e divertente, in ognuno di essi sono stati inseriti personaggi fantastici da scovare come Spiderman, l’uomo pinguino, Luke Skywalker, Aquaman e tanti altri. I bambini, tra risate e nasi spiaccicati sui vetri, li trovano tutti in un attimo, ma pure gli adulti non scherzano. A regalare una risata in più ai grandi ci sono, qua e là nelle varie sale, le immagini comiche di Legolize.
Trovano spazio in questa esposizione anche le tele dell’artista Stefano Bolcato, che rivisita capolavori della storia dell’arte e personaggi famosi trasformandoli in “uomini e donne lego”.
E per concludere in bellezza, l’ultima sala è un trionfo di box traboccanti di mattoncini con in cui i piccoli possono giocare in piena libertà. Tavolini e sgabelli, rigorosamente a dimensione di bambino, ma anche il pavimento, alla fine della giornata sono invasi di macchinine, casette e pezzi sparsi. Occhio a dove mettete i piedi!
Il palazzo Bonaparte
Affacciato su Piazza Venezia, costeggiato da Via del Corso e Vicolo Doria, il palazzo si compone di cinque piani per una superficie totale di quasi 3000 mq. Dal 1818 ospitò, fino alla sua morte, la madre di Napoleone Bonaparte e oggi, dopo vari passaggi di proprietà, appartiene ad Assitalia.
Costruito tra il 1657 e il 1677 dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi, è stato riqualificato tra il 2017 e il 2018 grazie al programma pluriennale di Generali Italia Valore e Cultura, che sostiene le migliori iniziative artistiche e culturali italiane, e aperto al pubblico come spazio espositivo nel 2019.
Dei cinque piani, per me che ne ho visti solo due, il più bello è il primo: il piano nobile. Nell’atrio c’è ad accogliere i visitatori una riproduzione in gesso del Marte pacificatore del Canova, mentre una struttura rialzata in vetro protegge e lascia intravedere gli antichi pavimenti. Poi c’è il balconcino angolare, noto come bussolotto, che permette di ammirare indisturbati tutta la vita che anima la città scorrendo per le vie sottostanti.
A questo stesso piano, inoltre, fino all’8 marzo è visitabile la mostra Impressionisti segreti.
Informazioni e consigli
Tutte le informazioni su orari di apertura, costi ed eventuali riduzioni, le trovate nella sezione dedicata del sito di Arthemisia, Info e tariffe.
Il consiglio che vi do è di acquistare i biglietti open – perché io, sempre troppo ottimista, non lo ho fatto e mi sono sorbita la fila –, così potrete saltare la coda e scegliere il giorno e l’orario in cui vi sta più comodo andare (ricordate che gli open possono essere usati dal quarto giorno successivo all’acquisto). Inoltre, se possibile, evitate la domenica pomeriggio. Credo sia il momento in cui si registra il picco di affluenza e, pure se la fila alle casse scorre, è inevitabile che godere della mostra sia più complicato. Ah, il guardaroba gratuito è al piano terra quindi, se volete girare leggeri, ricordatevene prima di salire.
Da non dimenticare, inoltre, è che I love Lego prevede un percorso didadittico per le scuole. Se non lo sanno, ditelo voi agli insegnanti dei vostri bambini.
Infine, pur non essendo dedicata solo ai piccoli, se andate a vedere questa mostra con loro vi divertirete di più e di certo scoverete tutti i personaggi nascosti.
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