“Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere
prima che vengano fotografate.”
Diane Arbus
Sabato pomeriggio ho attraversato la città per andare a sentire Letizia Battaglia al salone dell’editoria sociale. Sono arrivata in ritardo, come sempre. In ritardo di poco, eppure abbastanza da finire sulla porta (per fortuna). Qualche minuto dopo anche i posti in piedi non c’erano più.
Sapevo che avrei ascoltato cose già lette in giro e visto proiezioni di fotografie che conoscevo. Volevo ascoltare quelle stesse cose mentre le diceva lei, a pochi metri da me, perché avrebbero avuto un potere forte, troppo forte per poterci rinunciare. Chi mi segue e mi legge da un po’ sa che vivo di emozioni e sono convinta che quel 30% di noi che non è acqua, sia fatto di emozioni.
Trovate quello che vi emoziona, che amate e poi attraversate la città, il paese, il mondo e andatevelo a prendere. È facendo quello che amate e che vi appassiona che riuscirete a produrre, per voi e per il vostro mondo, quel po’ di felicità necessaria a cambiare le cose.
Salone dell’editoria sociale di Roma
Ieri si è conclusa la nona edizione del salone dell’editoria sociale, tema di quest’anno: I volti del potere. Argomento tanto delicato quanto fondamentale, come risulta evidente nelle parole che presentano la manifestazione “[…]Dal potere del denaro (e della ricchezza) a quello del consumo, da quello delle nuove e vecchie mafie a quello dei nuovi signori della globalizzazione siamo chiamati a un solo compito: quello della ribellione a ciò che non si può e non si deve accettare. Togliere la maschera imbellettata ai volti sempre più torvi del potere è fondamentale[…]”.
Molti gli incontri che hanno animato questi quattro giorni. Laboratori per bambini, incontri e conferenze con scrittori, politici, giornalisti, attori, medici, architetti, registi, sindacalisti, fotografi e molti altri ancora. Tutte persone, seppur in modo diverso, impegnate attivamente sul tema cardine di quest’anno.
Tra i rappresentati del mondo della fotografia c’è stata lei, Letizia Battaglia.
Letizia Battaglia, non solo la fotografa della mafia
Divenuta famosa a livello mondiale con gli scatti ai morti ammazzati per mano della mafia, Letizia Battaglia, il suo lavoro e i suoi progetti sono molto più di questo. Bisognerebbe dire, come lei stessa sottolinea, che quelle fotografie sono una minima parte di tutto ciò che lei è e che negli anni ha portato avanti. La parte che, suo malgrado, le resterà appiccicata addosso più di qualunque altra. Un macigno che ancora oggi pesa nei suoi ricordi e cerca di scrollarsi come può di dosso.
Letizia Battaglia, ottantadue anni di energia pura, si è raccontata senza filtri a una platea curiosa e attenta, grazie alle domande di Goffredo Fofi. Amico della Battaglia, Fofi è un critico letterario e cinematografico, cura diverse riviste e ne ha fondate alcune, tra cui Lo Straniero e Gli asini.
Dietro e dentro l’obiettivo: progetti di felicità
Donna dai principi saldi e incrollabili, la Battaglia sin da bambina ha scelto di stare dalla parte di chi aveva meno, di chi poteva meno. Nella lunga intervista ha snocciolato aneddoti della sua vita, non solo di fotografa, dai quali è emersa la costanza e la tenacia con cui ha sempre creduto in alcuni valori. Tra gli anni ’80 e i ’90 è stata attiva in politica, e così ha raccontato la sua prima azione da assessore.
Letizia Battaglia fece mettere delle panchine davanti al carcere di Palermo. Se è vero che le mogli e le madri dei mafiosi sono mafiose anche loro, è vero ancor di più e ancora prima che sono donne stanche e provate dal peso di una vita difficile e l’attesa davanti al carcere doveva essere un momento in cui potessero riposare.
Con forza e passione è rimasta legata alla sua Palermo, una città difficile da vivere, ora come allora. Una città che alla sua gioventù offre pub e sale giochi e agli anziani ancora meno, troppo poco per essere felici. A Letizia l’infelicità non piace, sa benissimo che esiste, ma ha fatto e vuole fare cose che possano un pochino alleggerirla, che diano prospettive e possibilità di felicità.
È grazie all’impegno e alla dedizione di questa donna meravigliosa che il 16 novembre, a Palermo, verrà inaugurato il Centro Internazionale di fotografia. Un centro che accoglierà tutti, giovani e anziani, in cui convergerà ogni forma d’arte. Un piccolo grande contributo affinché qualcuno in più possa essere felice, possa trovare la sua strada e costruire un futuro migliore.
Su Letizia Battaglia ci sarebbero ancora tantissime cose da dire, ma lascio che a farlo siano due interviste. Io le ho trovate molto interessanti e le condivido con voi.
- Antonio Politano per Nikon School
- Silvia Mazzucchelli per Doppiozero
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