Rodi è l’isola più grande del Dodecaneso, uno dei sette arcipelaghi in cui è suddivisa la moltitudine di isole e isolotti della Grecia. Situata nel mar Egeo e bagnata a sud dal Mediterraneo orientale, l’isola è abitata tutto l’anno. Grazie alla sua posizione strategica gode di un clima caldo, tanto che ci si potrebbe concendere un tuffo anche quando qui mettiamo il cappotto. Meta ambita dai kite-surfer, spostandosi in macchina o scooter ovunque ti giri scorgi pannelli solari, pale eoliche e alberi di olivi; ogni passo, poi, viene accompagnato dall’incessante frinire delle cicale.
Questa meravigliosa isola è la mia prima meta estera dopo quasi sei anni e il primo viaggio vero da quando si è scatenata la pandemia. Avendo programmato tutto per la prima settimana di luglio, abbiamo schivato la risalita dei contagi e restando lontani dalla televisione, fatta eccezione per la finale degli Europei, anche la psicosi che i mass media continuano ad alimentare.
Il viaggio: dal volo al cibo
I consigli aggiuntivi sui viaggi, di solito, si mettono alla fine. Visto il particolare periodo storico, però, faccio un’eccezione e ve li do subito.
Scaricate l’app Unità di crisi dal sito ViaggisareSicuri della Farnesina, monitorate i siti delle ambasciate dei paesi in cui volete recarvi e controllate fino all’ultimo quali documenti sono richiesti, sia nello Stato di destinazione sia in Italia, per rientrare. Le evoluzioni sono costanti, ma se vi terrete aggiornati non rischierete di rimanere a terra.
P.S. Se viaggiate con bambini badate bene al limite di età sopra il quale è necessario il tampone (o il test rapido), è diverso in base al Paese. Ad esempio, la Grecia lo richiede dai 12 anni compiuti, l’Italia dai 6. Anche questo è sempre salvo modifiche per mutate condizioni.
Il volo e gli spostamenti sull’isola
Da Roma per Rodi c’è un fantastico, quanto veloce, volo diretto settimanale di Ryanair con decollo da Ciampino aeroporto (attualmente il mercoledì), quindi potete fare 7 giorni e multipli vari, ma se optate per 10 avreste qualche problema logistico. La bellezza dei voli diretti sta nel non subire lo sbattimento di mille scali, anche se si viaggia con il solo bagaglio a mano. Roma-Rodi dura solo due ore e mezza, roba che prendi quota e già comminci la discesa, e ti trovi subito circondato dal blu del mare greco.
Per chi viaggia in due forse lo scooter è la soluzione ideale, noi eravamo in tre e abbiamo preso la macchina, anche questa prenotata attraverso il sito della compagnia aerea. I mezzi pubblici ci sono, li ho visti con i miei occhi, ma non li ho presi e non so dire se siano puntuali o meno e se il distanzamento venga fatto rispettare.
Attenzione: il casco non lo usa quasi nessuno, corrono tutti e molte macchine non hanno manco la targa, inutile porsi la domanda sull’assicurazione. Chi è abituato al traffico della capitale ha grossi problemi, ma girate tenendo gli occhi ben aperti, e fermatevi sempre agli stop, ai semafori e alle rotatorie.
Dove alloggiare
Al netto dell’alloggio specifico che sceglierete, noi abbiamo optato per un appartamento prenotato su airbnb, vi suggerisco Arcanghelos come location. È tra i villaggi più antichi dell’isola e si trova leggermente nell’entroterra, a circa 3 chilometri dal mare. Rispetto ad altre località che avevamo preso in considerazione prima di partire, siamo rientrati con la convinzione di aver fatto la scelta migliore.
Le ragioni? Presto dette:
- non essendo affacciato direttamente sul mare i costi di locazione sono più bassi;
- ha tutti i servizi necessari – dai bar, alle farmacie, passando per i supermercati –, è mediamente grande ma a piedi si può fare tutto;
- in 5 minuti di macchina si arriva alla spiaggia più vicina;
- è in una posizione eccellente, distante ma non lontano dal caos di Rodi città (30 minuti ad andatura normale), dai prezzi più cicciotti di Lindos (20 minuti circa, sempre ad andatura normale) e vicino alle principali attrazioni a differenza di altri posti a sud di Lindos, che rimangono più isolati.
Intorno a Rodi città ci sono molti alberghi e resort, con tanto di spa e piscine, ma con il mare che si ha a disposizione mi pare davvero uno spreco di soldi. I gusti, però, non si discutono.
Dove mangiare a Rodi
Per la colazioni ci siamo affidati a Gregory’s, catena greca di bar nata agli inizi degli anni ’70. Oggi ce sono ben 360 e nella sola isola di Rodi se ne trovano 11. Noi lo avevamo vicino a casa, abbiamo fatto colazione lì tutti i giorni con dello squisito yogurt greco. In questo modo potevamo fare un passaggio veloce a casa prima di lanciarci verso le lunghe giornate al mare.
I pranzi li abbiamo fatti tutti in spiaggia, essendo attrezzate hanno almeno un bar o un piccolo ristorantino. Inutile dire che portarsi i panini è la soluzione più econimica e mangiare in costume, con il mare in faccia, costa un po’ di più.
Per la cena, invece, abbiamo provato diverse taverne, le osterie nostrane per intenderci.
- Maestro a Ialysos beach, abbiamo pranzato qui dopo l’escursione alla Valle delle Farfalle (ne parlo nel prossimo articolo). Ci siamo trovati molto bene e abbiamo gustano la prima insalata greca della settimana.
- Taberna Pitropos a Stegna beach, la spiaggia di Arcanghelos. Che dire, si mangia bene e si spende il giusto, ma non ci abbiamo di certo lasciato il cuore.
- Taberna Petronas, sempre a Stegna ma non sul mare. Ecco, qui ci abbiamo lasciato il cuore e ci siamo tornati una seconda volta. Da ben vent’anni la gestiscono Panagiotis (per gli amici Pana) e la moglie, Xrisanthi. Lui è un maestro a tenere la sala, seguite i consigli che vi darà in fatto di cibo e non ve ne pentirete. Tutto il personale è meraviglioso, sorridente e gentile.
- Taberna Artemida a Psinthos, nell’entroterra. In direzione nord verso Rodi città, per arrivare si fa qualche curva e qualche sali-scendi, ma ne vale la pena. Gusterete la buona cucina greca e potrete godere della rigenerante arietta fresca di mezza collina.
- Stefany’s Restaurant a Lindos. Almeno una cena in terrazza va fatta e noi ce la siamo dedicata qui, dove abbiamo bevuto il miglior spritz della settimana, mangiando pesce fresco preparato alla perfezione.
- Lighthouse Tavern a Prasonisi, il punto più a sud dell’isola. Il locale è molto grande e bello con i caratteristici colori della Grecia, bianco e blu ovunque. Cucina tradizionale ottima.
- Laganis a Rodi Old Town, è stato l’unico neo della settimana. Il pesce non era fresco o forse non era cotto bene. Il centro storico, però, è pieno di locali, quindi andate in un altro e fatemi sapere come vi siete trovati.
In quasi tutte le taverne abbiamo notato che frutta e dolci vengono offerti dai proprietari. Credo sia un gesto che denota profonda ospitalità e forse è anche una sorta di ringraziamento per aver scelto il loro locale.
Cosa mangiare e bere
Cibi da provare assolutamente:
- yogurt greco, possibilmente con frutta e miele. Da leccarsi i baffi e riempirsi lo stomaco;
- pita, tipico pane greco tondo e piatto di cui ne mangereste a non finire;
- insalata greca, in ogni locale la arricchiscono diversamente, ma di base ha sempre cetrioli, pomodori, cipolla e feta, un filo d’olio d’oliva e un po’ d’origano. Alcune volte aggiungono olive, altre dei peperoncini nient’affatto piccanti;
- gyros, se lo cercate online lo trovate come panino, ma lo portano anche al piatto. È a base di carne di maiale accompagnato da patatine fritte, salsa tzatziki, pomodori, foglie di insalata;
- souvlaki di pollo o maiale, buoni entrambe le varianti. Sono degli spiedini cotti alla brace e serviti anch’essi con verdure, patatine e salsa tzatziki;
- moussaka, ricorda vagamente le nostre parmigiana e lasagna, direi che le mescola in un incrocio sublime
- saganaki, formaggio fritto accompagnato con il miele;
- horta vrasta, verdura di campo lessa servita con un filo d’olio e limone, a volte accompagnata con un riso particolare di cui ignoro il nome e la preparazione. Tra le verdure c’è la vlita, conosciuta qui come amaranto;
- baklava, dolce a base di pasta fillo e miele con granella di frutta secca all’interno.
Sul bere noi siamo senza dubbio abituati bene, per non dire viziati, ma la birra locale (Mythos e Alpha) salva da ogni impiccio. È molto leggera e va giù come l’acqua. In fatto di vino, abbiamo provato la retsina sia bianca che rosata, però non ci è piaciuta. Come ci è stato suggerito da persone del posto, la retsina o la ami o la odi, le vie di mezzo non ci sono. Per gli amanti dell’anice c’è l’ouzo, su cui io ho gentilmente glissato perché ne detesto sapore e odore, è un liquore ad alta gradazioneche si beve allungato con l’acqua.
Mappa e fotografie
Tutte le geolocalizzazioni dei luoghi visti durante il viaggio: 7 giorni sull’isola di Rodi – Maps
L’album fotografico pubblicato sulla pagina Facebook del blog: 7 giorni sull’isola di Rodi – Fotografie
Delle attrazioni e delle spiagge ve ne parlo nel prossimo articolo!
2 Comments
Ciao Elisa,
Desideravo esprimerti anche qui la mia gratitudine per questo bellissimo post.
Come ti ho già raccontato, sono stato ben due volte a Rodi.
Sono legato all’isola anche da radici storiche e famigliari.
Grazie per avermi fatto rivivere il sogno di certi luoghi e sapori di questa fantastica perla del Mediterraneo.
Attendo con ansia il prossimo post.
Grazie ancora,
Un abbraccio
Stefano
Caro Stefano,
sono molto contenta che tu lo abbia apprezzato e anche di essere riuscita a suscitare belle emozioni.
Il prossimo post è in uscita 😉