“Non tutti quelli che vagano sono persi.”
J.R.R.Tolkien
Calascio: tra sogno, neve e rocca
Come nascono i miei sogni
Dormo poco da quando sono andata a vivere da sola – sorvoliamo da quanto, ché ormai sono troppi anni – e ho sempre pensato fosse un problema per la salute, ma un vantaggio per la vita.
Si dice che chi dorme poco consumi più in fretta il tempo che ha. Io preferisco pensare che dormendo poco ne ho di più per fare cose, ascoltare musica, parlare con la gente, sfamare la mia curiosità e sognare.
Sì sognare, ma i sogni che dico io sono da fare a occhi aperti.
I miei scenari
Quando sogno a occhi aperti mi piace scegliere scenari da favola. Camminare su terre che un giorno furono di prodi cavalieri e affascinanti principesse. Terre che, se ti siedi e ascolti, il vento delicatamente le accarezza e ti racconta storie di tempi ormai lontani, lontani pure per i ricordi.
Montagne e castelli arroccati su cocuzzoli innevati, e spazi immensi che si aprono intorno. Sogno di perdermi con lo sguardo verso l’orizzonte. Mi piace non poter abbracciare in un solo colpo d’occhio tutta l’immensità che mi circonda. Mi sento piccola, ma anche grande, mi sento una molecola della natura, questa cosa meravigliosa e infinita.
Dai sogni alla realtà
Quando faccio sogni simili devo cercare luoghi in cui materializzarli. Cerco luoghi all’altezza di riempirmi occhi, cuore, anima e cerco la compagnia giusta per camminarci dentro.
È così che pochi giorni fa insieme a Marco, amico e socio fondatore di Art Trekking Italia ASD, siamo andati a passeggiare ed esplorare Calascio e la meravigliosa rocca. Si trova in Abruzzo, una delle regioni più belle del centro Italia.
Calascio…
Calascio è un piccolo borgo poco distante da Campo Imperatore. Del castello restano solo poche mura, mentre le case sottostanti la rocca erano abitate fino al primo dopoguerra. Sul sentiero che porta su c’è anche la bellissima chiesa Santa Maria della Pietà – di cui noi abbiamo ammirato solo l’esterno – che oggi ha la funzione di oratorio. Non si conosce la data certa di costruzione, fonti diverse riportano differenti date.
…e la rocca
Arrivando sul cocuzzolo si giunge al castello, o quel che ne resta. In passato punto strategico a livello militare e nella modernità noto set cinematografico di diversi film (LadyHawke, Il nome della rosa, Padre Pio).
Da lassù si può ammirare la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli, uno spettacolo che lascia senza fiato, soprattutto in questo periodo in cui la neve ancora gioca con la terra e la copre, ma non la nasconde del tutto. Nel 1703 un terremoto colpì la zona e danneggiò il castello. Tra il 1986 e il 1989 sono stati fatti diversi restauri per rendere la struttura agibile. Oggi il castello è aperto e l’accesso è libero, visitatelo.
Nei dintorni
Sulla strada che porta a Calascio c’è Santo Stefano di Sessanio che merita una visita. Rientrando non bisogna lasciarsi sfuggire qualche scatto all’anfiteatro romano di Amiternum. I resti di questo anfiteatro si trovano vicino San Vittorino, sempre nel comune dell’Aquila. L’ingresso è gratuito, ma non scordate di lasciare la firma sul libro visitatori.
Ecco spiegato perché mi piace dormire poco. Posso sognare tanto e poi uscire per il mondo a cercare di dare un’immagine reale ai miei sogni.
2 Comments
OH!!!!
Buona domenica Gianni,
felice che il mio post abbia provocato un bel “oh!!!” 😀
A presto 😉