“Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che
hai fatto.
Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele.
Esplora. Sogna. Scopri.”
Mark Twain
Yallers, experience the world
Una bella realtà, giovane, attiva, frizzante. Eppure no, non sono entrata a farne parte subito. Mi sono presa il mio tempo, come spesso faccio da quando sono diventata grande. Li ho frequentati, osservati, presi a piccole dosi, parlato e ascoltato.
Io non sono una da gruppi, da community a tutti i costi solo perché “oggi funziona così”. Non amo conformarmi a ciò in cui non credo. Yallers però mi rispecchia molto, in molti aspetti. Così ho deciso, mi sono unita al gruppo del Lazio (ogni regione ha una sua community) e ho iniziato a esplorare il territorio con loro, anche luoghi che già conoscevo. Mi piace guardare tutto più volte, finisco sempre per notare qualcosa che mi era sfuggita prima.
Loro fanno questo, vanno alla scoperta del territorio e poi con i social lo raccontano, come piace a me, tra fotografie e parole. Danno forma e colore a piccole realtà poco conosciute, a volte dimenticate, produttori locali, artigiani, scorci da cui osservare un tramonto indimenticabile, borghi antichi disseminati ovunque nel nostro paese. Vanno a caccia del bello e lo offrono al mondo per invogliare le persone ad andare a guardare con i propri occhi.
Yallers experience
Sono diverse le attività che l’associazione organizza, tutte con un fine ben preciso: andare alla scoperta, o riscoperta, del territorio. Tra queste c’è Yallers experience.
È un evento pilota, una giornata in cui un gruppo di persone si raduna e va alla scoperta di un posto nuovo. L’obiettivo principale è valutare la possibilità di organizzare eventi più grandi e strutturati, ma anche trascorrere del tempo insieme ad altri appassionati a fare foto e diffondere la conoscenza dei luoghi.
Subiaco: Yallers experience e rafting
Domenica 2 luglio siamo andati alla scoperta di Subiaco. L’idea è nata da una proposta fatta da alcuni soci Yallers Lazio: «sarebbe bello andare a fare rafting». Da lì è partita l’organizzazione e in pochissimo tempo un’idea si è trasformata in contatti, programma, realtà.
La giornata è stata pianificata e gestita con la collaborazione di Vivere l’Aniene – associazione sportiva che offre molte attività tra cui arrampicata, escursionismo, orienteering e tanto ancora –, CTS e il patrocinio gratuito del Comune di Subiaco.
Vivere l’Aniene, oltre alla discesa sul fiume, ha organizzato una degustazione di birra lungo il percorso, grazie ad Aimara e una visita guidata di Subiaco, grazie a Ethea.
Aimara è un’azienda agricola gestita da ragazzi appassionati di birra, decisi a creare un’occasione di sviluppo per il loro territorio da cui, molto spesso, i giovani sono costretti ad andare via. Ethea è, per dirla con le parole di chi la gestisce, un contenitore di idee per la valorizzazione socio-turistica dei territori minori. La guida che ci ha portati a spasso per il borgo è Martina, una cara amica e profonda conoscitrice della storia di questo borgo medievale.
Scoprendo Subiaco: a piedi per il borgo
Riunito tutto il gruppo al centro rafting di Vivere l’Aniene, siamo partiti alla scoperta di Subiaco attraverso i racconti di Martina, e noi a ogni angolo ci fermavamo per qualche scatto.
Abbiamo iniziato con il borgo degli Opifici, il quartiere più antico della città dove un tempo c’erano le botteghe artigiane, per salire alla cattedrale di Sant’Andrea Apostolo. Sorta su una chiesa più piccola, fu distrutta quasi tutta durante la seconda guerra mondiale e poi venne ricostruita.
Dopo la cattedrale abbiamo iniziato a inerpicarci sempre più per i vicoli che portano alla rocca abbaziale. Una delle tante tappe lungo il percorso è stata piazza Palma, qui gli edifici portano ancora le ferite inferte dai proiettili durante la guerra. Abbiamo raggiunto poi piazza Pietra Sprecata, antica contrada e crocevia della principali strade del paese e da lì abbiamo continuato per piazza Santa Maria della Valle, dove sorge l’omonima chiesa.
Subito dopo ci attendeva la rocca dei Borgia. La rocca non si racconta, va vista. Si deve andare ad ammirare il panorama che da lassù si apre allo sguardo e gli affreschi, alcuni ancora in buone condizioni, che ci sono nei vari appartamenti. Dalla rocca si vede il monastero di Santa Scolastica, la chiesa di San Lorenzo, il fiume Aniene, la vecchia e ormai dismessa cartiera. Un incanto.
Sulla via del ritorno siamo scesi per piazzetta San Pietro, anche qui sorge l’omonima chiesa e abbiamo camminato per le antiche vie del borgo, fino a raggiungere di nuovo il fiume.
Subiaco è il borgo delle chiese, dei monasteri e delle cattedrali, famoso anche per il cammino di San Benedetto.
Un break in osteria: La stoccia
Dopo la bellissima passeggiata e subito prima del rafting, pausa cibo.
Eravamo un gruppo numeroso e così ci siamo divisi. Io mi sono fermata, insieme ad altre persone, alla Stoccia. Anche la Stoccia, che in sublacense significa merenda, nasce dal desiderio di alcuni ragazzi del posto di avere un motivo in più per non andare via. L’osteria, che ha riaperto le porte di una vecchia bottega nel borgo degli Opifici, è piccola, accogliente, arredata con cura e tanti elementi d’arredo riciclati. È gestita con gentilezza, sorrisi, professionalità e attenzione al cliente.
Il cibo è molto buono e i prodotti sono tutti locali. Viva il km zero. Noi abbiamo mangiato un ricco tagliere di salumi e formaggi locali, non è avanzato nulla. Il locale è davvero piccolo come sembra, ma merita una visita, quindi un consiglio: prenotate in anticipo.
Rafting: Yallers giù lungo il fiume
Soddisfatti e con la pancia piena abbiamo raggiunto il fiume dove ci aspettavano le guide fluviali di Vivere l’Aniene. Qui, per una parte del gruppo, è iniziata l’avventura. Giubbotti salvagente, pagaia e via sul gommone lungo le discese del fiume.
Io mi sono fermata a fare le foto, più che fermata li ho rincorsi lungo la sponda, fin dove ho potuto. La sera mi sono giunti racconti di allegria, risate e battaglie a colpi di schizzi d’acqua. Inutile dire che lo stop-birra offerto da Aimara è stato apprezzato da tutti.
Una bella giornata, una bella avventura.
Yallers, Subiaco, i giovani
Prima di concludere, vorrei fare una riflessione. In Italia se ne dicono tante sui giovani. Non hanno voglia di fare nulla, sono viziati, restano troppo a lungo a casa con i genitori e chi più ne ha più ne metta. In questo blog post credo ci sia un concentrato di giovani che fanno, che si rimboccano le maniche, che creano occasioni e non solo per se stessi.
Yallers, Vivere l’Aniene, Ethea, Aimara. Tutte realtà giovani, messe in piedi dai giovani e portate avanti dai giovani.
Qualche volta, prima di parlare, dovremmo andare in giro un po’ di più. Esplorare, osservare, conoscere e lasciarci stupire da quanto i giovani italiani vogliono e sanno fare.
Il nostro paese è pieno di queste realtà, andiamo a scoprirle insieme?
6 Comments
Ethea ringrazia!!
Io ringrazio voi e Martina.
Continuate così, state facendo uno splendido lavoro.
Grazie Elisa per aver partecipato al nostro evento, per averci dato qualche dritta durante l’organizzazione e soprattutto ora per averci regalato questo bellissimo resoconto. Fa enormemente piacere sentire e leggere nelle parole di altri quello che tu senti e che provi a trasmettere giorno dopo giorno. Il vero risultato è questo, colpire al cuore le persone!
… che poi altro che “nelle parole di altri”, ormai sei una di noi da quasi due mesi!
Bravissima!
Grazie a te Federico, sono molto felice di aver partecipato e ancor di più che le mie parole siano state apprezzate da tutti voi.
Siamo sulla strada giusta, quella delle emozioni.
Ciao Elisa, sono uno di quelli che può dire: io c’ero ?
E trovo tutto estremamente corretto e vero quanto riporti nel tuo resoconto…
Una curiosità: nel leggerti chiunque potrebbe pensare che tu altro non facessi oltre a prendere appunti… Invece come noi, insieme a noi, ti sei dilettata, brava come sei, a scattare foto… Ed allora mi chiedo: come fai a ricordare tutto in modo così corretto e preciso? I miei complimenti ci stanno tutti…
L’esperienza a Subiaco è stata molto significativa anche per chi, come me, non si è cimentato lungo il fiume. Ma, ero sopra il ponte alla loro partenza, ricordo ancora con piacere il suono delle loro risa…
Credo che questo, anche solo questo, possa offrire a chiunque abbia partecipato alla realizzazione dell’Evento quell’appagante senso di soddisfazione nell’aver visto compensati gli sforzi fatti.
Grazie Yallers, Vivere l’Aniene, Ethea ed Aimara.
E grazie a te che sai così bene ricreare le emozioni di quei momenti.
Eh sì tu c’eri e come tutti quelli che erano con noi hai una cosa preziosa, i ricordi. Qui ci sono i miei, ma ognuno porta con sé i propri.
Nel mio lavoro c’è l’umile tentativo di rievocare i ricordi in chi ha vissuto l’esperienza e di creare un immaginario, il più possibile vicino alla realtà, per chi non era lì e magari la prossima volta avrà voglia di vedere con i propri occhi.
Da quello che dici forse sono sulla strada giusta, la strada che ho scelto e sulla quale voglio continuare a camminare.
Mi chiedi come faccio a ricordare? Se non ricordassi nulla avrei scelto il lavoro sbagliato, ma faccio così: canalizzo la memoria per queste cose, poi esco di casa dimenticando il frigorifero aperto. Ai ricordi unisco il lavoro di ricerca e quando manca qualche pezzo, be’ ho i miei informatori segreti che corrono in aiuto.