“Il racconto è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere del tempo, contraendolo o dilatandolo.”
Italo Calvino
Instameet a Vetralla
Domenica 19 novembre, l’assessorato al Turismo della Regione Lazio con Visit Lazio e il comune di Vetralla hanno organizzato il primo instameet della città.
È qualche tempo che le amministrazioni locali (comuni e regioni) hanno iniziato a puntare su questo tipo di promozione del territorio, veicolata sui social media grazie al coinvolgimento delle community che li popolano. Appare chiaro come la consapevolezza della capillarità e dell’immediatezza di comunicazione data da questi strumenti si stia diffondendo sempre più. Lasciare che siano altri a raccontare il territorio, persone che magari lo vedono per la prima volta e che sono solite condividere sulle piattaforme social le loro attività, rende il risultato più autentico e per nulla auto-celebrativo.
Perché devono essere gli altri a dire che qualcosa è bello, se ce lo diciamo da soli non vale.
Raccontare Vetralla
Vetralla, piccola città in provincia di Viterbo, si raggiunge attraversando i meravigliosi monti Cimini. È vicinissima al lago di Vico e, per via della sua posizione, in passato veniva attraversata ogni volta che da nord si andava o tornava da Roma. Aveva una meravigliosa rocca di cui restano poche tracce dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma è ricca di scorci meravigliosi e di gente accogliente e gentile.
La Tuscia, terra d’olive e d’olio
Il racconto di Vetralla è iniziato da “fuori le mura”. A pochi chilometri dal borgo c’è il bellissimo agriturismo Villa Ione, dove si respira serenità, bellezza e bontà.
Villa Ione è una vera azienda agricola di ben dodici ettari. C’è l’orto, il frutteto, il vigneto, e ovviamente l’uliveto. Andrea Natali, nostra guida per tutta la giornata, ci ha raccontato la storia e le produzioni di Villa Ione. Alcuni ragazzi della cooperativa ci hanno parlato delle olive di varietà caninese che usano qui per produrre olio dop, e fatto vedere l’abbacchiatore all’opera. Ne esistono vari tipi, il loro è meccanico e costruito in modo da non danneggiare i rami dell’albero, facilitando però la raccolta delle olive. Moderno infatti non vuol dire danneggiare la tradizione o il prodotto.
Dall’agriturismo poi ci siamo spostati alla Cooperativa Olivicoltori Vetralla che quest’anno ha festeggiato il sessantesimo anniversario di attività. Oltre l’olio extravergine di oliva, vendono al dettaglio molti prodotti derivanti da questa materia prima: condimenti, cosmetici, creme. Dopo la visita, in cui abbiamo visto da vicino tutto il processo che porta dall’oliva all’olio, ci è stato offerto un assaggio di alcune specialità. L’olio aromatizzato al limone, all’arancia, le olive alla vetrallese e l’olio evo. Tutto eccezionale, e mi viene fame al solo pensiero. Da qui siamo tornati “dentro le mura”.
Vetralla, un borgo che in realtà è una città
Tornati a Vetralla abbiamo camminato per i vicoli del borgo fino a giungere al palazzo del comune. Il sindaco Francesco Coppari ci attendeva per darci il benvenuto e ringraziarci della disponibilità dimostrata a raccontare della sua città. Quello che noi chiamiamo borgo in realtà è una città per proclamazione papale. Pio VI la elevò al rango di città nel lontano aprile del 1783.
Il comune è sulla stessa piazza (piazza Umberto I) del duomo, due edifici imponenti che si guardano da vicino. La prima pietra del duomo, costruito su progetto dell’architetto Gian Battista Contini ed eretto in sostituzione della chiesa di Sant’Andrea Apostolo, risale al 13 agosto 1711. Il palazzo del comune, invece, è del 1731 e fu opera dell’architetto Filippo Barigioni (lo stesso che curò il progetto dell’acquedotto che si trova sulla Cassia bis).
I vicoli di Vetralla nascondo bellezze inaspettate, tra queste il giardino segreto, sede dell’associazione culturale Opera Extravaganza. Artisti internazionali che qualche anno fa hanno messo le radici in Tuscia, coltivando e diffondendo la loro passione per la musica lirica e il teatro.
Un altro luogo incantevole è la chiesa sconsacrata di San Giuseppe. Ad attenderci, con bicchieri di vino e ottimo formaggio di capra, c’erano i ragazzi dell’associazione Francis&Friends. Loro, tutti trentenni, portano avanti la tradizione del presepe vivente, e se volete vederli in azione non potete mancare il 25-26 dicembre e il 6 gennaio. I vicoli di Vetralla saranno animati anche da altre attività, insomma ce n’è per tutti.
Vetralla, genuinità e squisitezze a tavola
Come da tradizione, a un certo punto siamo finiti a tavola. Ospiti alla Cantina della Commare Mecuccia, abbiamo mangiato prodotti tipici della Tuscia. Salumi e formaggi locali, olio evo, legumi di ogni tipo, acquacotta, lombrichelli alla viterbese, ciambelline e vino. Tutto strepitoso e condito dall’allegria e dalle risate che queste giornate sanno regalare. Ovviamente da tavola ci siamo alzati dopo il tramonto.
Instameet: perché sì?
Instameet sì, perché le cose vanno viste da dentro, non ci si può fermare all’apparenza.
Durante un instameet ideato, progettato e curato con passione, non si racconta solo il territorio. Si entra in contatto con le persone che rendono quel luogo unico e meraviglioso, si incrociano vite e idee e magari nascono progetti belli e interessanti. Un instameet, visto da lontano, sembra solo un giorno in cui un gruppo di “social addicted” va in giro con lo smartphone sempre in mano.
Quando lo guardi da dentro, invece, scopri un incontro di persone creative che hanno voglia di scoprire le bellezze di cui sono circondati e farle conoscere anche a chi resta a casa sul divano.
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