“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.”
Pino Cacucci
Un consiglio personale, prima di iniziare.
Se sei abituato a viaggiare da solo, ma vuoi andare altrove in compagnia di qualcuno che non sia te, scegli chi cerca nel viaggiare quello che cerchi tu. A me piace chi sa mescolare parole e silenzi in un impeccabile equilibrio. Non esistono ricette definitive per fare di un viaggio un bel viaggio, ma se mi somigli un po’ questo è uno dei trucchi per trasformarlo in un piacevole ricordo.
A Bologna ci sono stata per la prima volta quando non avevo ancora dieci anni. Un pezzo della famiglia vive lì da prima che nascessi, il fratello di mio padre. Negli anni ci sono capitata più e più volte, ma sempre di corsa o con compagnie che non vivono i posti come me.
Quando viaggio, vicino o lontano che sia, non voglio sentirmi una turista. Cerco di integrarmi nei luoghi in cui vado, di sentirmi parte di quell’umanità che li vive tutti i giorni, come se potessi restare lì per sempre. Questa volta è andata così, complice la compagnia di un conoscitore e amante di questa bella città.
Scesi dal treno, a Bologna Centrale, sembrava che tornassimo a casa.
Andiamo a Bologna a mangiare una piadina?
Un weekend nato da una piadina, si è trasformato in tortellini, vicoli e portici.
Erano le 8:30 quando siamo arrivati e la città era avvolta in una fitta nebbia, in cui è rimasta quasi fino al pomeriggio successivo. Le strade sembravano addormentate e un po’ lo eravamo anche noi. Dopo aver fatto colazione, preso possesso dell’appartamento e lavati via il sonno dal viso, abbiamo iniziato a girovagare per le strade e sotto i portici, come se fossimo lì da sempre. Sì, io avevo la macchina fotografica con me, ma la porto spesso anche in giro per Roma, quindi nulla di strano. Le torri quasi non si vedevano per la nebbia e a piazza Maggiore, come nei vicoli che si diramano ovunque, non c’era quasi nessuno. Poche ore dopo, invece, sembrava un grande mercato. Gruppetti ovunque, giovani che suonavano e cantavano, coppie che si sposavano, gite scolastiche, studenti universitari e anziani, tutti in strada ad animare Bologna.
Difficile che giri per musei, io. Il museo che mi piace più di tutti è la strada, poter osservare gli altri nei piccoli gesti, nei modi di muoversi, è quello che preferisco. Inutile dirvi che abbiamo camminato, camminato e camminato. Tornavamo all’appartamento senza neanche doverci riflettere per quanto le strade ci erano entrate in testa.
Tra le cose più belle, e che non avevo mai visto a Bologna, ci sono sicuramente il ponte e la finestrella sul Canale delle Moline. Non sapevo che Bologna fosse nota come la piccola Venezia, e questo canale è uno dei pochi tratti d’acqua risparmiati alla copertura dell’asfalto che avvenne che tra i primi del ‘900 e il dopoguerra.
Qualcosa da vedere, oltre le strade
Girovagare ha preso la maggior parte del nostro tempo, ma abbiamo anche fatto capolino in alcuni luoghi che è meglio non perdere. Uno di questi è la Biblioteca Salaborsa. Si trova nel Palazzo d’Accursio, storica sede del Comune, ed è stata inaugurata nel 2001. Entrando si sente solo silenzio, nonostante ci sia molta gente. Ti viene voglia di metterti in un angolino e leggere. Altro luogo da vedere è il Complesso di Santo Stefano, noto anche come le Sette Chiese. Alcune parti non erano accessibili, ma è molto suggestivo, e ve lo dice una che in chiesa non ci entra quasi mai. Imperdibile è anche la Torre degli Asinelli. Occorrono forza e coraggio per affrontare i 498 scalini che portano in cima, a 97 metri d’altezza, ma vale davvero la pena salire. Io questa volta non ci sono tornata, ma vi assicuro che la vista che si aprirà sotto di voi ripagherà le fatiche.
Dove dormire, mangiare e bere a Bologna
Dormire: Casa Bella Marconi e Bologna Inn
Grazie a Booking.com, che sicuramente conoscete, abbiamo trovato un’offerta davvero ghiotta, un appartamento a due passi dal centro storico e dalla stazione ferroviaria. Parlo di Casa Bella Marconi. Stefano, il proprietario, si è mostrato disponibile, noi siamo arrivati in città molto presto e ben prima dell’orario previsto per il check-in, ma è venuto subito a darci le chiavi.
L’appartamento è essenziale e carino, sotto ci sono diversi bar, se non volete prepararvi la colazione, ma in caso c’è tutto il necessario. A mettere la ciliegina sulla torta, per noi sempre connessi, c’è il wifi incluso nel prezzo.
La partenza da Bologna era prevista la sera del lunedì, ma sul tardi, e l’appartamento andava lasciato per le 11. Nei giorni precedenti , camminando con il naso all’insù, avevamo notato delle insegne che dicevano albergo diurno. Tra curiosità e necessità, lunedì abbiamo cercato di capire cosa fossero e siamo finiti su un sito utilissimo, Dayuse.com. È così che abbiamo prenotato una stanza al Bologna Inn. Ok, noi lo abbiamo usato come deposito bagagli e punto ristoro tra una passeggiata e l’altra prima di partire, ma è molto bello e curato, tenetelo in considerazione.
La fortuna, poi, ha voluto che fosse il portone accanto a quello dove avevamo l’appartamento. Quando si dice che tutto si incastra alla perfezione.
Pranzi&Cene: Clavature, La Brace, Le Donzelle e da Bertino
Eravamo partiti per una piadina, ricordate? Alla fine siamo stati travolti da tortellini, lasagne alla bolognese, bollito e carne alla brace, complice il clima freddo dell’inverno. I posti in cui siamo stati e in cui, a tornare domani a Bologna, andrei di nuovo a mangiare sono diversi.
Clavature è stato il locale scelto per il primo pranzo. C’era nebbia fitta, faceva freddino e avevamo ancora addosso il torpore della sveglia suonata all’alba. Insomma, ci siamo lasciati coccolare da un piatto fumante di tortellini in brodo. Fantastici.
La sera, per compensare, abbiamo scelto di mangiare carne e così abbiamo provato La Brace. Il locale è molto grande, un posticino se si è pochi ve lo trovano, e accontenta anche chi vuole pasta, pizza o insalata.
Il secondo giorno avevamo voglia di tigelle e taglieri, facendo una ricerca su TripAdvisor ha attirato la nostra attenzione Le Donzelle, vicinissimo al nostro alloggio. Il personale è giovane e disponibile, e il cibo molto buono. Lì ho mangiato anche le lasagne alla bolognese. Deliziose, con un ragù da leccarsi i baffi.
L’ultimo giorno siamo riusciti ad andare da Bertino, ce lo avevano consigliato e hanno fatto bene. Ha l’aria accogliente di una trattoria a gestione famigliare, e fanno un bollito eccezionale servito insieme a una buona dose di consigli su come gustarlo al meglio. Mettete anche questo nella lista dei posti in cui mangiare.
Prestate attenzione perché alcuni di questi locali permettono di prenotare con TheFork, quindi mangiate bene e risparmiate.
Merende&Aperitivi: Colazione da Bianca, Il Caffè delle Sette Chiese, Mojo Hand e Habanero Cocktails e SHOTS
Quello di cui eravamo certi, oltre la piadina, erano gli aperitivi. E in questo è andata come pensavamo. Abbiamo provato diversi locali; da non perdere, se vi piacciono i cocktail, vi suggerisco Il Caffè Delle Sette Chiese, dove fanno un Japanese Ice Tea davvero buono e il panorama che si offre allo sguardo mentre lo sorseggiate è la bellissima Piazza Santo Stefano.
Un passaggio fatelo anche al Mojo Hand, piccolo locale sotto i portici del Pratello. Io ci ho trovato un barman giovane e gentilissimo che si è prodigato in consigli su locali dove poter mangiare bene senza attraversare la città. E poi il mio Aperol Sprizt era ben fatto.
L’ultimo locale in cui abbiamo fatto l’aperitivo è stato l’Habanero Cocktails e SHOTS, anche qui drink molto buoni e a due passi dalle Torri.
Per una sosta pomeridiana, invece, potete andare a bere una tisana e mangiare buonissimi biscottini in un locale carinissimo non lontano dal Caffè delle Sette Chiese, Colazione da Bianca.
Svegliarsi presto e tornare tardi, tutto per non perdere un solo istante
Con partenze strategiche, abbiamo sfruttato al massimo i giorni a disposizione. Da Roma, con i collegamenti veloci, si raggiunge Bologna in sole due ore. Noi abbiamo optato per Italo, le tariffe erano davvero irresistibili.
Prima di lasciarvi, ancora due suggerimenti: non tornate a casa senza una scatola di tortellini di Sfoglia Rina e se siete viaggiatori che amano vivere i luoghi da dentro e che amano leggere, fate almeno un giro in una libreria. Io sono stata due volte in tre giorni in una delle Librerie Coop, Libreria Ambasciatori e ho preso il libro di Kurt Vonnegut, Quando siete felici fateci caso. Al momento è in offerta su Amazon, andate a leggere l’abstract e se vi piace, fatevi un regalo!
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